Un vero scrittore non viene scoperto: emerge.
La lingua, come la realtà, è vendicativa: o la pensi o sei pensato. E se sei pensato, sei fritto.
Il vero eroe alla fine muore. Quelli che restano sono i filosofi.
Cosa resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo a un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco.
Il rapporto vero è vero fra due persone vive e entrambe vere, non è il mausoleo di una salma imbalsamata a fronte di una persona che è viva ma non è più con te, non più riguardo a te.
Uno scrittore ha sempre una vita di scorta quando ha deciso di barare con la sua.
Il successo non ti cambia, la fama sì.
Ti impegni più volentieri se pensi che quello che fai potrebbe avere successo.
Il successo li incoraggia: essi possono, poiché pensano di potere.
La differenza tra il fallimento e il successo sta nel fare una cosa quasi bene e nel farla esattamente bene.
Il talento da solo non ti renderà una persona di successo. E nemmeno essere nel posto giusto al momento giusto, a meno che tu non sia pronto. La domanda più importante è: Sei pronto?
La distanza tra la pazzia e il genio viene misurata solo dal successo.
Coloro che non li sanno misurare da altro, misurano gli uomini dal cosi detto successo.
Il delitto coronato dal successo prende il nome di virtù.
La punizione del successo consiste nel fatto di dover frequentare delle persone che prima si potevano evitare.
Ho imparato che il successo deve essere misurato non tanto dalla posizione che uno ha raggiunto nella vita quanto dagli ostacoli che ha superato nel suo tentativo di avere successo.