Il coraggio uno non se lo può dare.
Que' prudenti che s'adombrano delle virtù come de' vizi, predicano sempre che la perfezione sta nel mezzo; e il mezzo lo fissan giusto in quel punto dov'essi sono arrivati, e ci stanno comodi.
Godo di quell'allegria che non rende gli amici vergognosi l'uno dell'altro, l'indomani.
I provocatori, i soverchiatori, tutti coloro che, in qualunque modo, fanno torto altrui, sono rei, non solo del male che commettono, ma del pervertimento ancora a cui portano gli animi degli offesi.
La disgrazia è una visita del Signore; è un dono, una ricchezza, quasi un privilegio.
Gli occhi non davan lacrime, ma portavan segno d'averne sparse tante.
Molti affetti sono abitudini o doveri che non troviamo il coraggio di interrompere.
Ho imparato che il coraggio non è l'assenza di paura, ma il trionfo su di essa. L'uomo coraggioso non è colui che non si sente impaurito, ma colui che vince la paura.
Audacia, ancora audacia, sempre audacia e la Francia sarà salva.
Chi manca di coraggio è esuberante d'astuzia.
La fortuna arride agli audaci.
Tutti hanno coraggio più che a sufficienza per sopportare le afflizioni altrui.
Chi potrebbe mai permettere che la sua incapacità di sperare o di ricercare il bene possa oscurare il coraggio di chi porta i suoi fardelli come se fossero privilegi?
Un giorno la paura bussò alla porta, il coraggio si alzò e andò ad aprire e vide che non c'era nessuno.
Che cosa sarebbe la vita se non avessimo il coraggio di fare tentativi?