Suprema e irraggiungibile meta: solo e felice.
L'uomo felice non abbisogna di fede.
Il peggio ha sempre la meglio.
Se uno sciocco si dichiara tale, gli si crede sulla parola. Se un genio proclama di esserlo, si pretende che lo dimostri.
Amare tutta l'umanità può riuscire più facile del tollerare una sola persona.
Imitare è più faticoso che creare.
Nelle mete che ci prefiggiamo e a cui tendiamo con grande sforzo, dobbiamo osservare che non c'è nessun vantaggio o che gli svantaggi sono superiori; alcune sono superflue, altre non meritano tanto impegno.
La meta è partire.
Non sostate sui labili espedienti, non illudetevi con una tregua momentanea o con compromessi instabili: guardate a quella mèta ideale, fate uno sforzo tenace e generoso per raggiungerla.
La meta, non è che un pretesto.
Sia la meta cui giungi il punto onde tu muovi per tendere a nuova meta.
La nostra meta non è mai un luogo, ma piuttosto un nuovo modo di vedere le cose.
Proponiti una meta da non oltrepassare neppure volendo; allontana finalmente i beni pieni di insidie; sembrano migliori quando si spera di ottenerli che una volta ottenuti.
Bisogna porsi delle mete per avere il coraggio di raggiungerle.
Quanto più in alto si punta tanto maggiore il rischio di mancare la meta.
Solo la direzione è reale, la meta è sempre una finzione, anche quella raggiunta e questa spesso in modo particolare.