Un economista è un uomo che dichiara l'ovvio in termini dell'incomprensibile.
La malattia della cultura del XX secolo è l'incapacità di percepire la realtà. Le masse si raccolgono davanti alla televisione a guardare teleromanzi, film, idoli rock, e vivono selvagge emozioni attraverso questi simboli; ma nelle loro vite quotidiane sono emotivamente morte.
Di quante complesse incomprensioni è fatta la comprensione che gli altri hanno di noi.
La vita della nostra città è ricca di soggetti poetici e meravigliosi. Siamo avvolti ed immersi come in un'atmosfera che ha del meraviglioso, ma non ce ne accorgiamo.
E' impossibile stabilire dove, e quando, è nata una fiaba.
Il problema non siete (mai) voi: sono (sempre) loro.
Le grandi emozioni incomprensibili fanno paura, almeno a me.
E' un miracolo riuscire a girare un film e che sia di qualità è un miracolo ancora più grande.
Non riuscirò mai a comprendere il piacere sottile che molti provano nel parlar male dell'Italia, per me è un luogo meraviglioso.
Le religioni sono come le lucciole: per brillare hanno bisogno dell'oscurità.
Nel mondo reale i giovani scoprono che molti aspetti della vita sono incerti, misteriosi e persino inconoscibili.