Il cristianesimo è un eterno camaleonte. Si trasforma di continuo.
L'amore è una fonte inesauribile di riflessioni: profondo come l'eternità, alto come il cielo e grande come l'universo.
Il temperamento ardente, è l'immaginazione dei corpi.
La noia è la malattia della vita. Uno si fa degli ostacoli per saltarli.
L'amore è una bontà sublime.
L'etica cristiana è riuscita a trasformare le etere in suore. Disgraziatamente è riuscita anche a trasformare i filosofi in libertini. E grazie a Dio la prima metamorfosi non è poi tanto sicura.
Non si può decentemente predicare il cristianesimo agli altri, se non si vive da cristiani.
Il cristianesimo, costituendosi con tutte le strutture del sacro, fin dal primo momento della morte di Gesù, non ha in nessun modo messo in atto quello che lui aveva proposto.
Molti cristiani vedono la chiesa come una società di assicurazione dove basta versare il premio alla scadenza giusta per assicurarsi la salvezza eterna.
Ho proprio l'intenzione di credere al Cristianesimo per il puro piacere d'immaginare che potrei essere dannato.
Oh qual brama ha il prigioniero di veder creature della sua specie! La religione cristiana, che è sì ricca d'umanità, non ha dimenticato di annoverare fra le opere di misericordia il visitare i carcerati.
Cristiano: seguace degli insegnamenti di Cristo solo finché non intralcino i peccati a cui si dedica più volentieri.
Io non so se Roma pagana gettò più uomini alle belve che Roma cristiana al rogo.
Se Cristo fosse qui, c'è una cosa che non vorrebbe mai essere: un cristiano.
Il Cristianesimo è più atto ad atterrire che a consolare.