Destino del miope e dello sciocco: guardare ma non vedere.
Temere la vertigine, anche se non soffri di vertigine. È il solo modo per nutrire l'emozione, ultima possibilità di vita che ti resta.
Il violento, il dogmatico, l'intransigente sono anche persone stupide: basta fargli credere che hanno ragione.
Scrive aforismi, e ha il coraggio di presentarli a un pubblico di lettori, chi ha raggiunto lo spazio mentale che gli è connaturale e ne ha fissato confini ed estensioni.
È sufficiente guardare le mani per capire cosa è una persona.
Nella corsa all'avere gli uomini rammentano quegli scarabei che si contendono, combattendo con minuziosità, una pallina di sterco.
Cos'è invece proprio dello sciocco? Voler nuocere, e non poterlo fare.
La vita degli sciocchi è spiacevole, inquieta, tutta proiettata al futuro.
Lo sciocco crede d'esser saggio, ma il saggio sa anche troppo bene d'essere uno sciocco.
Non c'è creatura che soffra meno di uno sciocco.
Il vero sciocco, colui che gli dèi deridono e distruggono, è colui che non conosce sé stesso.
La presunzione dello sciocco è la punizione che egli infligge a se stesso; perché senza questa presunzione, potrebbe essere consapevole della propria sciocchezza e perciò divenire nell'atto stesso, intelligente.
Ci sono due tipi di sciocchi; gli uni dicono: "Questo è vecchio, quindi è buono", gli altri dicono: "Questo è nuovo, quindi è meglio".
Odiar gli sciocchi, e dagli sciocchi odiato. Sia questo il mio motto ed il mio fato.
Uno sciocco trova sempre uno più sciocco che l'ammiri.