Arte più misera, arte più rotta, non c'è del medico che va in condotta.
Io mantengo verso i medici una benevola diffidenza, perché a furia di studiare le malattie finiscono per considerare la salute anch'essa come una malattia.
Il medico saggio deve essere esperto tanto per prescrivere un rimedio quanto per non prescrivere nulla.
Meglio ci guarisce il medico che ci fa vedere anche la sua piaga.
Il mio dottore mi diede sei mesi di vita; ma quando non potei pagare il conto, me ne diede altri sei.
Chi vive secondo le prescrizioni del dottore, vive infelicemente.
I dottori per guarirvi hanno bisogno di poco: pur che vi possano proibire qualcosa tutto va a posto. L'astuzia sta nel farsi proibire soltanto le cose cui si tiene di meno.
Solo al medico è conceduto dar morte agli uomini impunemente.
Le donne hanno oggi il medico, come ieri avevano il confessore. I disastri che provocheranno questi nuovi confessori non saranno inferiori a quelli che provocavano un tempo quei vecchi medici.
I medici si agitano in questo dilemma: o lasciar morire l'ammalato per timore di ucciderlo o ucciderlo per timore che muoia.
C'è un'ignoranza da analfabeti e un'ignoranza da dottori.