L'istinto ci fa felici, il troppo volere ci dà l'infelicità.
Il pubblico è così stupido, che preferisce leggere le cose nuove che non le buone.
La natura dimostra che con una crescita intellettiva viene una incrementata capacità di provare dolore, ed è solamente con il più alto grado di intelligenza che il dolore raggiunge il suo limite supremo.
Il perfetto uomo di mondo sarebbe colui che non fosse mai né dubbioso né precipitoso nel prendere le sue decisioni.
Dei mali della vita ci si consola con la morte, e della morte con i mali della vita. Una gradevole situazione.
L'errore nasce sempre dalla tendenza dell'uomo a dedurre la causa dalla conseguenza.
In ciascuno di noi vi è una fonte segreta di male: l'istinto.
La mente valuta costantemente se dare ascolto agli istinti o alla parte razionale della mente.
La creazione di qualcosa di nuovo non si ottiene con l'intelletto ma con l'istinto del gioco che nasce da necessità interiori. La mente creativa gioca con gli oggetti che ama.
La creatività è un istinto, una necessità e la nevrosi è un blocco di tale istinto.
Ciò che è naturale è ciò che viene dall'istinto; e quello che, non essendo istinto, assomiglia in tutto e per tutto all'istinto è l'abitudine.
L'istinto è qualcosa che trascende la conoscenza. Abbiamo, indubbiamente, certe fibre più fini che ci permettono di percepire la verità quando la deduzione logica o qualsiasi altro sforzo intenzionale del cervello, risulta futile.
Se sentite un'improvvisa spinta interiore a fare una telefonata, comprare un libro, partecipare a un evento o chiedere un colloquio di lavoro, seguitela. Mettetela in atto.
Per imparare a migliorare la qualità delle nostre decisioni, dobbiamo accettare la natura misteriosa dei giudizi istantanei.
Molti hanno indole subdola e traditrice ma la nascondono mostrando un animo cangiante. Eppure, prima o poi, il tempo svela l'indole di ciascuno.
L'uomo di questo tempo ha il cuore duro e la pancia sensibile.