Il sapere e la ragione parlano, l'ignoranza e il torto urlano.
Quanto più lo spirito si allarga, e tanto meno posto vi possono trovare l'odio e l'invidia.
Il primo miracolo della generosità è di riconoscere e confessare il proprio torto.
Il vizio non può credere alla virtù per quella ragion medesima per cui la vigliaccheria non può credere all'eroismo.
La poesia della vita è com'una di quelle sorgenti occulte e profonde e a farle scaturire dalla terra si vuole molto studio e fatica, ma che poi scaturite, più non si perdono.
Non isperate che le conseguenze degli errori da voi commessi finiscano prima di voi. Esse diverranno come l'ombra del vostro corpo, e come l'ombra del vostro corpo, se spariranno talvolta col mancar della luce, col tornar della luce riappariranno, e vi faranno presenti.
E' meglio sbagliarsi in fretta che aver ragione troppo tardi.
Il sonno della ragione genera mostri.
Il pubblico uso della propria ragione deve essere libero in ogni tempo, ed esso solo può attuare l'illuminismo fra gli uomini.
Quando guardo un tramonto e mi emoziono, non mi domando a che velocità gira la terra o a che distanza è il sole o quanto sono grandi... Amo quel momento. Punto. Non c'è da capire, c'è da amare.
È pericoloso avere ragione in questioni su cui le autorità costituite hanno torto.
I limiti della ragione sfuggono anche alla ragione. Come le sue possibilità.
Un uomo che non perde la ragione per certe cose, non ha una ragione da perdere.
Un pessimista ha ragione più spesso di un ottimista, ma un ottimista si diverte di più.
La ragione non merita veramente di chiamarsi con questo nome, se non il giorno in cui comincia a dubitare di se stessa.
La ragione può solo parlare, è l'amore che canta.