Felicità è anche non accorgersi che in realtà si è soli.
Accumulare bei ricordi, non è forse la sola cosa che possiamo fare nella vita?
Uno splendido tramonto arrivò ad occidente, così rapido e inatteso da dare la sensazione che il cielo si stesse muovendo velocissimo.
La presenza umana manda luce, sicuramente. Perciò uno la guarda con desiderio, e gli viene voglia di tornare a casa.
Nel flusso indefinito del tempo e degli stati d'animo, gran parte della storia è incisa nei sensi. E cose di nessuna importanza, insostituibili, ritornano così all'improvviso, in un caffè d'inverno.
Il corpo e la mente delle persone ricevono e trasmettono molte più informazioni di quanto le persone stesse non pensino.
Se la felicità fosse nei piaceri del corpo, diremmo felici i buoi, quando trovano veccie da mangiare.
Meditare bisogna su ciò che procura la felicità, poiché invero se essa c'è abbiamo tutto, se essa non c'è facciamo tutto per possederla.
La felicità è una farfalla che ti si posa un attimo sulla testa e ti rende tanto più ridicolo quanto maggiore è la sua bellezza.
La felicità è costellata di sventure evitate.
La vera felicità dell'uomo sta nell'accontentarsi. Chi sia insoddisfatto, per quanto possieda, diventa schiavo dei suoi desideri.
Sinché un uomo gode della vita, nulla deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità.
Ci sono due modi per conquistare la felicità: uno è fare l'idiota, l'altro è esserlo.
La felicità umana non sta mai ferma in uno stesso luogo.
Credersi felice vuol dire esserlo; credersi infelice significa press'a poco diventarlo.
Se la felicità consistesse nella sensualità, le bestie sarebbero più felici dell'uomo, l'umana felicità invece ha sede nell'anima, non nel corpo.