Lo stolto è felice e infelice allo stesso modo che il saggio.
Se riguardo alla natura umana le cose fossero disposte in modo tale che gli uomini desiderassero soprattutto ciò che è particolarmente utile, non vi sarebbe bisogno di artificio alcuno per ottenere concordia e lealtà.
La volontà e l'intelletto sono la stessa e unica cosa.
Noi sentiamo e sappiamo di essere eterni.
Voi dite che io pongo gli uomini in tale dipendenza da Dio da renderli simili agli elementi, alle piante e alle pietre, ciò è sufficiente che avete frainteso completamente la mia opinione e che confondete ciò che è proprio dell'intelletto con l'immaginazione.
È il desiderio che spinge la maggior parte degli uomini a raccontare cose, non come esse sono in realtà, ma come si vorrebbe che fossero, nella speranza che sia molto più facile farsi conoscere attraverso storie di spettri che non raccontano fatti reali.
Stolto è chi rinuncia ai beni che già ha, nella speranza di ottenerne di maggiori.
Gli stolti vogliono vivere a lungo, ma non sanno godere una vita lunga.
La stoltezza ha questo di proprio: ricomincia sempre da capo la vita.
"Questi figli sono miei, questa ricchezza è mia!", così pensando lo stolto è travagliato. ma se egli stesso non appartiene a sé stesso, quanto meno i figli, quanto meno la ricchezza!
L'uomo stolto ama stupirsi ad ogni parola.
Lo stolto, tra gli altri mali, ha anche questo: incomincia sempre a vivere.
Stolti sono coloro che non sanno che la metà spesso vale più del tutto.
Lo stolto non vede lo stesso albero che vede il saggio.
Il paese di più incerti confini che sia nel mondo è quello della umana stoltezza.
Se lo stolto persistesse nella sua stoltezza diventerebbe saggio.