Rinunciare alla lotta significa rinunciare alla vita.
La disciplina deve cominciare dall'alto se si vuole che sia rispettata in basso.
Il lavoratore che assolve il dovere sociale senz'altra speranza che un pezzo di pane e la salute della propria famiglia, ripete ogni giorno un atto di eroismo.
Più che guardare al passato siamo sempre intenti verso il futuro.
Improntare il giornale a ottimismo, fiducia e sicurezza nell'avvenire. Eliminare le notizie allarmistiche, pessimistiche e deprimenti.
Il Fascismo non conosce idoli, non adora feticci: è già passato e, se sarà necessario, tornerà ancora tranquillamente a passare sul corpo più o meno decomposto della Dea Libertà.
Ogni concezione del mondo, quand'anche fosse mille volte giusta ed utile all'umanità, non avrà importanza per la conformazione pratica della vita d'un popolo fin quando i suoi princìpi non saranno diventati il vessillo d'un movimento popolare di lotta.
La lotta per l'autoaffermazione è inevitabile, perché ogni cosa tiene a sé stessa e nello stesso tempo si scontra continuamente con altre cose.
Devi cercare dentro di te,e trovare quella forza interiore,tirarla fuori e trovare il motivo per cui valga la pena lottare,e non essere un codardo.
La nostra lotta sarà in ogni luogo e nel nostro cuore queste bandiere che furono presenti alla vostra morte che si bagnarono del vostro angue si moltiplicheranno come le foglie dell'infinita primavera.
Chi in una lotta non ha nessuna speranza di vincere o è manifestamente inferiore, vuole tanto più che la sua maniera di lottare venga ammirata.
Finché non trovi qualcosa per cui lottare ti accontenti di qualcosa contro cui lottare.
La lotta è l'origine di tutte le cose perché la vita è tutta piena di contrasti.
Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili.
Anche senza speranza, la lotta è ancora una speranza.