Il fanatismo non è altro che un dubbio ipercompensato.
Il vino della giovinezza a volte non diventa chiaro con il passare del tempo, ma torbido.
L'uomo ha bisogno di difficoltà: sono necessarie alla salute.
La scarpa che sta bene ad una persona sta stretta a un altra: non c'è una ricetta di vita che vada bene per tutti.
La psiche inconscia ha questo di caratteristico: che basta a sé stessa e non conosce rispetti umani. Ciò che è caduto una volta nell'inconscio vi viene trattenuto, ne soffra o non ne soffra la coscienza.
L'incontro di due personalità è come il contatto tra due sostanze chimiche; se c'è una qualche reazione, entrambi ne vengono trasformati.
Il fanatismo è il primo nemico della libertà di pensiero. E a questo credo io mi piegherò sempre, per questo credo io pagherò sempre: ignorando orgogliosamente chi non capisce o chi per i suoi interessi e le sue ideologie finge di non capire.
Fanatico è colui che non può cambiare idea e non intende cambiare argomento.
Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che - nel loro rancore contro le religioni tradizionali come "oppio delle masse" - non possono sentire la musica delle sfere.
Oggi il fondamentalismo islamico è anche un alibi per coprire ragioni politiche. Non dobbiamo trascurare le ragioni politiche che incontriamo sotto forma di fanatismo religioso.
La questione non è se saremo degli estremisti, ma quale tipo di estremisti saremo.
Il fanatico è perpetuamente incompleto e insicuro. Egli non può auto-generare sicurezze dalle sue risorse individuali, ma solo trovarle aggrappandosi spassionatamente a qualunque sostegno gli capiti di incontrare.
Il fanatico è sempre "l'altro", perché il proprio fanatismo è impossibile da riconoscere.
Non ho niente contro Dio, è il suo fan club che mi spaventa.
Date un luogo comune a un fanatico e ne farà un dogma.
Non sono le idee che mi spaventano, ma le facce che rappresentano queste idee.