Tutti i progressi della civiltà sono regressi dell'individuo.
Vana cosa è la filosofia se esce dalla vita è l'ultima illusione, e l'ultimo gioco del vecchio rimbambito è l'ultimo ottimismo che arresta la vita nel suo glorioso svolgimento verso l'universale.
Chi sa tacere è il più forte.
Il filosofo non riposa, non vive quoquo modo secondo i dettami del rito questa vita, nella speranza d'un'altra eterna in Dio, ma vuole la sua propria vita libera, la vita della conoscenza.
L'enciclopedie sono il prodotto più turpe e più utile dell'ingegno umano.
Tutto ciò che è umano deve retrocedere se non progredisce.
Il malcontento è il primo passo verso il progresso.
Tutto ciò che ha valore nella società umana dipende dalle opportunità di progredire che vengono accordate ad ogni individuo.
Il progresso è innegabile. Ora anche gli ignoranti sono laureati.
Niente può avere come destinazione qualcosa di diverso dalla sua origine. L'idea opposta, l'idea del progresso, è veleno.
C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti.
E che? L'umanità istupidisce per favorire il progresso meccanico e noi non dovremmo almeno trarne vantaggio? Dovremmo dialogare con la stupidità, quando è possibile sfuggirle con un'automobile?
Non sempre quello che viene dopo è progresso.
Dal progresso delle scienze dipende in modo diretto il progresso complessivo del genere umano. Chi frena il primo frena anche il secondo.
La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.