Il tempo è un giocatore avido che vince senza barare, a ogni colpo.
Un vecchio scrittore sconosciuto ha detto: "Nulla eguaglia la gioia dell'uomo che beve, se non la gioia del vino di essere bevuto".
Si deve lavorare, se non per il gusto, almeno per disperazione, perché, ad attenta verifica, il lavoro è meno noioso del divertimento.
Il male viene fatto senza sforzo, naturalmente, è l'opera del fato. Il bene è sempre il prodotto di un'arte.
Il colpo di fulmine è pigrizia dell'intelligenza, un errore che non si è avuto il coraggio o la possibilità di riconoscere al momento di commetterlo.
Ci sono pelli corazzate con le quali il disprezzo non è più una vendetta.
Non è vero che abbiamo poco tempo, abbiamo troppo tempo che non riusciamo a utilizzare.
Tutto insegna, maturando, il tempo.
La più perfetta e terrorizzante opera d'arte dell'umanità è la sua ripartizione del tempo.
Del tempo una cosa è importante: in certi giorni si può vivere ventotto ore, in altri la metà.
Tutto accade a tutti prima o poi, se c'è abbastanza tempo.
Il tempo è moneta non sciupiamolo in esitazioni.
Il tempo è il mezzo per essere che viene offerto a tutto ciò che sarà affinché non sia più.
Il tempo scorre velocissimo e ce ne accorgiamo soprattutto quando guardiamo indietro: mentre siamo intenti al presente, passa inosservato, tanto vola via leggero nella sua fuga precipitosa.
Ammazzare il tempo, invece di impiegarlo come la vera sostanza della vita vissuta e non semplicemente trascorsa, è senz'altro il peccato dei peccati.
Dobbiamo fare il miglior uso possibile del tempo libero.