Lavorare è meno noioso che divertirsi.
Il vino e l'uomo mi fanno pensare a due lottatori tra loro amici, che si combattono senza tregua, e continuamente rifanno la pace. Il vinto abbraccia sempre il vincitore.
Bara e alcova vi offrono, come buone sorelle, piaceri terribili e paurose dolcezze.
L'hascisc appartiene alla classe delle gioie solitarie; è fatto per i miserabili oziosi.
Quando il nostro cuore ha fatto la sua vendemmia, vivere non è che male.
Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza.
Si aspira ad avere un lavoro, per avere il diritto di riposarsi.
Quando non si lavora, gli arnesi se ne scappano!
Uno dei sintomi dell'arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro.
Non mi piace il lavoro anche se è qualcun altro a farlo.
Una società fondata sul lavoro non sogna che il riposo.
Un uomo non è un pigro, se è assorto nei propri pensieri; esistono un lavoro visibile ed uno invisibile.
Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno.
Il lavoro rivela il carattere delle persone: alcuni si tirano le maniche, altri girano al largo e altri ancora non si fanno proprio vedere.
Tutta la grandezza del lavoro è dentro l'uomo.
Già per Locke, a fondare il diritto di proprietà può essere solo il lavoro, di cui risulta incapace un popolo dedito esclusivamente alla caccia.