La calunnia lascia sempre peggio il calunniatore, giammai il calunniato.
Gli errori dello stupido sono noti al mondo, ma non a lui. Gli errori del saggio sono noti a lui, ma non al mondo.
L'imitazione è la più sincera delle adulazioni.
Le nostre menti sono tanto diverse quanto i nostri volti: stiamo tutti viaggiando verso una destinazione; la felicità; ma pochi stanno percorrendo la stessa strada.
Noi chiediamo un consiglio, ma cerchiamo approvazione.
Il silenzio è stupido se siamo saggi, ma saggio se siamo stupidi.
Le calunnie non si devono dimostrare. Basta ripeterle.
La calunnia è un vocabolo sdentato che quando arriva a destinazione mette mandibole di ferro.
Ove in eminente grado virtù risiede, ivi piomba la persecuzione; e pochi o niuno dei celebri personaggi delle andate età si sottrassero all'acuto morso della calunnia o della più fina malizia.
Vi sono certe calunnie contro cui l'onniscienza stessa smarrisce.
Teniamoci stretti al personalismo dei giudizi perché è il solo alibi che possediamo per evitare il dolo della calunnia.
La calunnia è la vendetta del vigliacco, mentre la sua difesa è la dissimulazione.
La miglior risposta alle calunnie è il silenzio.
Il calunniatore è simile all'uomo che getta polvere contro un altro quando il vento è contrario; la polvere non fa che ricadere addosso a colui che l'ha gettata. L'uomo virtuoso non può essere leso e il dolore che l'altro vorrebbe infliggere, ricade su lui stesso.
La calunnia è come la vespa che vi disturba, e contro la quale non si deve fare il minimo movimento a meno che non siate certi di ucciderla: altrimenti quella torna alla carica più incattivita che mai.