Stanchezza, tristezza che penetra nella carne.
Disperazione, amore, gioia. Chi ha queste tre rose dentro il cuore ha la giovinezza in sé, per sé.
Non si può vedere che dove non c'è più alcuna tenebra di potere. Il potere, cieco, oscura la gloria.
Dal telefono passa solamente l'insignificante o il tragico, la chiacchierata indefinita o la morte improvvisa. Tra i due, nulla.
Vedere, sentire, amare. La vita è un dono di cui sciolgo i nastri ogni mattina al risveglio.
Ciascuno di noi nasce con un compito solitario da svolgere e coloro che incontra lo aiutano a compierlo oppure glielo rendono ancora più difficile: sfortunato colui che non sa distinguere gli uni dagli altri.
Si dice che i vecchi sono stanchi e aspettano quel momento. Io credo che non si è stanchi mai di vivere, forse la stanchezza proviene solo da una sterminata malinconia.
Esiste una stanchezza dell'intelligenza astratta, che è la più spaventosa delle stanchezze. Non pesa come la stanchezza del corpo, né inquieta come la stanchezza della conoscenza emotiva. È un peso della coscienza del mondo, un non poter respirare con l'anima.
Senza dubbio, stancarsi è un modo di dominarsi.