Fra le armi tacciono le leggi.
È vergognoso esser stanchi d'indagare se ciò che cerchiamo è eccellente.
Non c'è niente di tanto assurdo che non possa essere detto da un filosofo.
Siamo pronti a contraddire senza ostinazione e a lasciare, senza adirarci, che altri ci contraddica.
Le cose della natura vanno osservate con estrema attenzione.
I modi e il carattere propri ad un uomo sono quel che più gli si addice.
La nozione che il disarmo possa porre termine alla guerra è contraddetta da ciò che si può osservare in una qualsiasi baruffa fra cani.
La guerra è un gioco, che i re, se i loro sudditi fossero saggi, non giocherebbero mai.
Una guerra non termina con la pace, ma con la guerra successiva.
I pacifisti che rifiutano di indagare le cause economiche della guerra fanno causa comune con i venditori d'armi.
La carestia, la peste e la guerra sono i tre più famosi ingredienti di questo basso mondo... Ma la guerra, che riunisce tutti questi doni, ci viene dall'inventiva di tre o quattrocento persone sparse sulla superficie del globo sotto il nome di principi o di governanti.
Se avanzo seguitemi, se indietreggio uccidetemi, se mi uccidono vendicatemi.
Uccidere in guerra non è affatto meglio che commettere un banale assassinio.
Molto si miete in guerra, ma il raccolto è sempre scarsissimo.
La storia insegna che la guerra inizia quando i governi credono che il prezzo dell'aggressione sia basso.
La guerra è la pace con altri mezzi.
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