Occorre ridere soprattutto di noi stessi.
Bisogna pure dare un senso al caos crudele che piomba addosso.
Disponibilità a modificarsi, accogliendo le lezioni della realtà.
Chi non capisce ha torto.
Nell'atmosfera di umiliazione pullulano i risentimenti.
Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un'altra.
Mentre si ride, si pensa che ci sarà sempre tempo per la serietà.
Una risata slarga e riscalda il cuore, ha la fraternità della preghiera; chi sa ridere di ciò che rispetta e amare ciò di cui ride, incluso in primo luogo se stesso, è un giusto.
Nessuno che una volta abbia riso veramente di cuore può essere irrimediabilmente cattivo.
La giornata più perduta di tutte è quella in cui non si è riso.
E se per una volta ridessimo sul latte versato?
Dieci volte al giorno devi ridere ed essere allegro: altrimenti lo stomaco, che è il padre di ogni mestizia, ti disturberà nella notte.
Tanto l'uomo è gradito e fa fortuna nella conversazione e nella vita, quanto ei sa ridere.
Ridere significa essere liberi dai falsi idoli del mondo che vogliono essere adorati e dalla tracotante serietà della vita che rende schiavi.
Sono nato piangendo mentre tutti ridevano e morirò ridendo quando tutti piangeranno.