Tutti son buoni a far gli eroi con la pelle degli altri.
La morale effeminata è la morale dei deboli.
Mi tagliai profondamente la mano, e la vista del mio sangue mi fece rimanere assorto e felice.
La sua voce è calda, grave, eppur delicata. Una voce che talvolta ha strani, profondi accenti femminili, un che di morbosamente femmineo.
È certo assai più difficile perdere una guerra che vincerla. A vincere una guerra tutti son buoni, non tutti son capaci di perderla.
Muore tutto ciò che l'Europa ha di nobile, di gentile, di puro. La nostra patria è il cavallo. Voi capite quel che voglio dire. La nostra patria muore, la nostra antica patria.
L'unità di misura del teatro come rappresentazione è l'uomo, e quest'uomo deve poter essere riconosciuto da coloro che siedono nella platea come uno di loro, come un campione, nel bene e nel male, di ciò che essi sono, temono o sperano di essere; un eroe, insomma.
Gli eroi sono eroi perché il loro comportamento è eroico, non perché vincano o perdano.
I veri eroi sono quelli che ogni giorno si alzano dal letto e affrontano la vita anche se gli hanno rubato i sogni e il futuro. Quelli che alzano la saracinesca di un bar o di un'officina, che vanno in un ufficio, in una fabbrica. Che non lottano per la gloria o per la fama, ma per la sopravvivenza.
Eroe o pezzo di fango, non c'era via di mezzo per me, per l'uomo comune, dico, è vergogna infangarsi, ma l'eroe sta troppo in alto perché si possa infangare del tutto, per conseguenza si può stare nel fango.
Essere un eroe ha il suo prezzo.
I veri eroi non sono mai perfetti come le leggende che li circondano.
L'imbecille finisce dove comincia l'eroe.
Il vero eroe alla fine muore. Quelli che restano sono i filosofi.
Gli eroi sul cavallo bianco sono un po' in ribasso, soprattutto quando non valgono una cicca.
Guerre, conflitti, tutti affari. Un omicidio è delinquenza, un milione è eroismo. Il numero legalizza.