La risata è per definizione sana.
Tutti gli uomini che ho conosciuto si mostrano attratti verso le lesbiche, più o meno consciamente. Fa parte della loro incredibile vanità vedersi come i redentori di queste femmine perdute.
Pensa in modo sbagliato, se vuoi, ma in ogni caso pensa con la tua testa.
La Sonata a Kreutzer - che la povera Sof'ja, pur odiandola, dovette copiare - mi sembra una classica descrizione dell'omosessualità maschile.
Chi non ha guardato negli occhi un bambino almeno una volta, leggendovi una critica, lo sguardo accigliato e consapevole di un prigioniero?
Possiamo abituarci a qualsiasi cosa; va bene, è un luogo comune, ma forse bisogna viverle, certe esperienze, per coglierne fino in fondo l'orribile verità.
Penso che far ridere non sia la prima scelta di chiunque.
Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.
Chi ride è malvagio solo per chi crede in ciò di cui si ride.
Il riso, questa compulsione fisica a tutti nota, è prodotta dallo spettacolo inaspettato della nostra superiorità sugli altri.
Mentre si ride, si pensa che ci sarà sempre tempo per la serietà.
Il riso è il salto del possibile nell'impossibile.
Una risata non è affatto un cattivo inizio per un'amicizia ed è di gran lunga il miglior modo per finirla.
Ridere non è un brutto modo per iniziare un'amicizia, ed è senz'altro il migliore per terminarla.
Chi sa ridere è padrone del mondo.