L'uomo è per natura un animale religioso.
Nessuno ha mai commesso un errore più grande di colui che non ha fatto niente perché poteva fare troppo poco.
L'uso della sola forza non ha che un effetto temporaneo. Può soggiogare per un po', ma non toglie la necessità di soggiogare di nuovo: e non si può governare una nazione che deve essere sempre riconquistata.
Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione.
L'interesse pubblico richiede di fare oggi quelle cose che gli uomini intelligenti e di buona volontà si augurerebbero, tra cinque o dieci anni da oggi, che fossero state fatte.
Lo studio del diritto rende gli uomini acuti, curiosi, abili, pronti all'attacco, svelti nella difesa e pieni di risorse. I giuristi si avvedono a distanza del malgoverno e fiutano l'avvicinarsi della tirannia in ogni venticello infetto.
L'uomo è un piccolo mondo.
Nel vocabolario comune l'aggettivo "umano" equivale a "buono". Presunzione del primate chiamato uomo.
L'uomo, l'animale che si ricorda di quello che uccide.
La più perfetta delle scimmie non può disegnare un'altra scimmia, solo l'uomo è in grado di farlo, e solo l'uomo pensa che tale abilità sia un segno di superiorità.
All'uomo, un uomo è ancora più caro di un angelo.
L'uomo è così poco il re della natura, che è l'unico fra tutti gli animali che possa fare qualcosa senza pagare.
Un uomo è come una frazione il cui numeratore è quello che è, e il cui denominatore quello che pensa di sé. Più grande è il denominatore, minore la frazione.
L'uomo è un bipede implume.
Gli uomini sono angeli con un'ala sola. Possono volare solo abbracciati.
L'uomo è un animale che gioca: deve sempre cercare di vincere in una cosa o l'altra.