Morire: smettere improvvisamente di peccare.
Svolgi il tuo lavoro con tutto il cuore e avrai successo - c'è così poca concorrenza.
Noi preserviamo la nostra sanità mentale solo quando dimentichiamo noi stessi nel renderci utili.
Non dare mai spiegazioni: i tuoi amici non ne hanno bisogno e i tuoi nemici non ci crederanno comunque.
I cimiteri sono pieni di gente di cui il mondo non poteva fare a meno.
Il genio può avere le sue limitazioni, ma la stupidità non ha tale limitazione.
Mi scrive l'amica di Londra: "A giudicare da certi cimiteri ci sarebbe da pensare che noi trattiamo i nostri cari meglio da morti che da vivi.
Vado a cercare un Grande Forse.
È necessaria l'infelicità per capire la gioia, il dubbio per capire la verità... la morte per comprendere la vita. Perciò affronta e abbraccia la tristezza quando viene.
Il pensiero più fastidioso e più affliggente che si possa avere, vivendo: quello della morte.
Arriviamo a comprendere fino in fondo gli esseri umani ai quali siamo uniti da un vincolo indissolubile soltanto nell'attimo della loro morte.
Morire non significa nulla, ma vivere sconfitti e senza gloria significa morire ogni giorno.
Nella democrazia dei morti tutti gli uomini sono finalmente uguali. Non vi è né rango né posizione né prerogativa nella repubblica della tomba.
Nella morte vi sono molti più incontri che separazioni.
La realtà è che uno vive finché non muore. E la verità è che nessuno vuole la realtà.
Vivere nuoce gravemente alla salute.