Il saggio lo fa ricco la natura.
Ciascuno è maestro di se stesso e solo dentro di se trova la ragione delle cose.
Poca importanza ha la sorte per il saggio, perché le cose più grandi e importanti sono governate dalla ragione, e cosi continuano e continueranno ad essere per tutto il corso del tempo.
Non si deve invidiare nessuno; visto che i buoni non meritano invidia, ed in quanto ai cattivi, più essi trovano buona sorte più si rovinano.
La morte non costituisce nulla per noi, dal momento che il godere e il soffrire sono entrambi nel sentire, e la morte altro non è che la sua assenza.
L'uomo d'indole bennata deve, al fine di raggiungere il "destino di salvezza", sorvegliare la propria giovinezza e tenere a freno ciò che corrompe tutto a causa dei desideri furiosi.
È vero saggio chi, nella sua vecchiezza, sa risalire il fiume e guardare le ninfee, senza pungersi alle spine dei desideri rimasti sulle rive.
Non è l'immettere dall'esterno che dà la saggezza. E' il potere e il grado della vostra ricettività interiore che determina quanto voi potete ottenere in vera conoscenza, e quanto rapidamente.
A sessant'anni, so poco più della saggezza di quando ne avevo trenta, ma so un sacco di cose in più sulla follia.
Colui che è saggio, lo è soltanto perché ama. E colui che è sciocco, lo è solamente perché pensa di poter capire l'amore.
La saggezza è saper stare con la differenza senza voler eliminare la differenza.
L'uomo saggio deve ricordarsi che è un discendente del passato ma anche un genitore del futuro.
La saggezza umana insegna già molto, se insegna a tacere.
Il tentativo di congiungere la saggezza col potere ha avuto solo raramente successo e inoltre solo per un breve momento.
Farà nulla il saggio di quanto è vietato dalle leggi, ove sappia di poter rimanere occulto?
Nessuno può essere saggio a stomaco vuoto.