Gli italiani odiano lo Stato.
Il futuro è un tempo creato dai tuoi desideri e scorre tanto piú veloce quanto piú intenso è il tuo desiderare.
Che stagione, l'adolescenza. Senti di poter esser tutto e ancora non sei nulla e proprio questa è la ragione della tua onnipotenza mentale. Non hai confini, l'immaginazione può spaziare ovunque.
Se si riesce a mettere insieme l'io e il tu dell'amore con il noi dell'amicizia, allora si realizza il miracolo della vita piena.
La vita è un breve percorso che si svolge sotto l'incubo della morte.
L'amore è allegria quando è scambio di sensi e di pensieri, mentre si trasforma in ossessiva tristizia se diventa vagheggiamento del possesso, narcisismo del proprio doppio, avara gelosia dell'altrui, bisogno di dominare, necessità di dipendere.
In quest'Italia agli adulti si concede di fingersi vecchi per andare in pensione, ma poi da pensionati di regredire a giovani.
In Italia c'è l'amore, da quando nasce a quando muore, se sei brutto o se sei bello, se sei quasi sempre quello, se sei ricco oppure no.
In Italia il successo non è proporzionale alla qualità. Un tronista risulta più popolare di un attore che fa il suo mestiere da trent'anni. Questa è conosciuta come fenomenologia, di cui il nostro Paese è ghiotto.
L'Italia è un Paese ingovernabile e con questa ingovernabilità dobbiamo farci i conti tutti i giorni.
Ben di senso è privo Chi ti conosce, Italia, e non t'adora.
È ora che gli italiani scendano in piazza a protestare contro se stessi.
È tempo che anche l'Italia vada annoverata fra le nazioni libere e potenti.
Fra trent'anni l'Italia sarà non come l'avranno fatta i governi, ma come l'avrà fatta la televisione.
Alla manutenzione l'Italia preferisce l'inaugurazione.
Quando un popolo individualista come il nostro perde la fiducia in sé stesso e nelle istituzioni che lo reggono, l'immoralità diventa una forma di viver civile e la mediocrità invade la cosa pubblica.