L'invidia è una pandemia.
Ho sempre distinto fra infatuazione e innamoramento. Nell'infatuazione desideri ardentemente l'altra persona, desideri fare l'amore con lei, sei geloso, soffri per la sua mancanza, puoi perfino avere l'impressione di impazzire per lei. Eppure manca qualcosa: la confidenza profonda.
Nell'innamoramento la persona più semplice e sprovveduta è costretta, per esprimersi, ad usare il linguaggio della poesia, della sacralità e del mito.
Solo il vero innamoramento dà a chi si ama una energia, una plasticità, un entusiasmo, una resistenza alla fatica e al dolore che gli consente di essere felice anche in mezzo alle più gravi difficoltà.
La differenza tra innamoramento e amore è all'incirca di 20 centimetri.
La molecola dell'amicizia è l'incontro e l'amicizia è una filigrana di incontri con la stessa persona.
L'invidia è come prendere un veleno e aspettare che l'altra persona muoia.
Se c'era invidia tra noi modelle non mi riguardava. Ero l'unica coi capelli rossi: avevo un mercato mio.
L'invidia, la bile dell'anima.
L'invidia deriva dal confronto irrazionale fra quanto hanno raggiunto altre persone e quanto avete raggiunto voi. Non è la mancanza delle qualità che possiedono gli altri a causare il vostro insuccesso, bensì l'incapacità di valorizzare a dovere le qualità che possedete.
L'invidia è odio, è la base, se non lo zoccolo duro di tutte le psicopatologie. Perché se ti invidio, inevitabilmente voglio il tuo male, e se voglio il tuo male, inevitabilmente voglio il "mio" male.
L'invidia è quel sentimento che nasce nell'istante in cui ci si assume la consapevolezza di essere dei falliti.
Non si deve invidiare nessuno; i buoni non meritano invidia; per quanto riguarda i cattivi, più hanno fortuna e più si rovinano.
Le persone possono mostrarsi gelose, ma nascondono la loro invidia.
Credo che l'invidia sia il mio peccato...
Invidioso non è tanto chi soffre che altri abbia qualcosa che lui non ha, quanto chi soffre che altri abbia ciò che lui ha.