L'amor proprio è il più grande di tutti gli adulatori.
Perdoniamo facilmente agli amici i difetti che non ci toccano.
È più vergognoso non fidarsi dei propri amici che esserne ingannati.
Confessiamo i piccoli difetti solo per far credere che non ne abbiamo di più grandi.
Un uomo onesto può essere innamorato come un pazzo, ma non come uno sciocco.
La felicità e l'infelicità degli uomini dipende tanto dalla loro buona sorte quanto dal loro umore.
È forse contro la ragione o contro la giustizia amare se stessi? E perché dobbiamo volere che l'amor proprio sia sempre un vizio?
Tutto è amor proprio nell'uomo e in qualunque vivente. Amabile non pare e non è, se non quegli che lusinga, giova etc. l'amor proprio degli altri.
L'amor proprio è il debole di tutti gli esseri umani.
Quando si deve trattare con il prossimo prendere dalla parte dove non c'è amor proprio.
Tutti, schiavi e vittime dell'amor proprio, non vivono per vivere, ma per far credere di aver vissuto.
Amare se stessi è l'inizio di un idillio che dura tutta la vita.
Solo Dio può guarirci dal nostro amor proprio, perché solo Lui può soddisfarlo, compierlo. Lo fa esistere in un rapporto unico che stabilisce tra lui e noi.
L'amor proprio degli sciocchi scusa quello delle persone di spirito.
L'umanità ci sta a farsi i complimenti fino a quando non viene uno a dire della loro inutilità. Allora si arrossisce, perché l'amor proprio viene stuzzicato.