Nulla è più raro della genuina bontà.
Non si è mai tanto fortunati o sfortunati quanto s'immagina.
È una grande abilità saper nascondere la propria abilità.
Soltanto i grandi uomini possono avere grandi difetti.
Certe volte basta essere ignorante per non essere ingannato da un uomo intelligente.
Chi immagina di poter fare a meno del mondo s'inganna parecchio; ma chi immagina che il mondo non può fare a meno di lui s'inganna ancora di più.
C'è un solo modo per far sì che la vita divenga più felice ed è che le singole persone divengano più buone.
La fiducia nella bontà altrui è una notevole testimonianza della propria bontà.
Una delle più increscevoli e nocive cose di questo mondo è la dabbenaggine che usurpi il nome della bontà.
Nessuno comprende che molta parte della bellezza è bontà.
I tormenti della bontà che non può sfogarsi, sono forse peggiori di quelli della malvagità sfogata.
Per esser buoni, però, bisogna essere a posto davanti a Dio, davanti al prossimo e davanti a noi stessi.
I miei anni non sono molti, eppure sento già che la bontà non è che un'accozzaglia di sillabe sonore; non l'ho trovata in nessun luogo.
Dio non è buono involontariamente: la bontà non appartiene a lui come la proprietà di riscaldare al fuoco. L'elargizione del bene in Lui è volontaria, anche quando è stato invocato [...]. Perciò Dio non fa il bene per necessità, ma per libera scelta.
Le persone sono fondamentalmente buone. La chiave è trovare la bontà che hanno nel profondo, girarla e sfruttarla a proprio vantaggio.