I più gran dotti non sono gli uomini più saggi.
La grande pace si trova nelle piccole faccende.
Gli uomini più sapienti non sono stati i più saggi.
Lo stolto non sa tacere.
Il saggio teme il suo nemico.
Arranco. Avete presente il verbo arrancare? Arrancare: il lento, faticoso, deprimente, ma determinato procedere di un uomo che non ha più niente nella vita, tranne l'impulso di dover, semplicemente, continuare la lotta.
Le donne corrono dietro agli stolti; fuggono i saggi come animali velenosi.
Uno dei grandi privilegi della saggezza è quello di non scomporsi mai.
Non appena il legno grezzo è tagliato, si hanno i nomi. Da quando ci sono i nomi, il saggio saprà dove fermarsi. Chi sa dove fermarsi non corre pericoli.
Al termine di ogni esperienza non si diventa saggi si diventa esperti. Ma in che cosa?
La saggezza è rendersi conto di quando non si può essere saggi.
C'è più saggezza nel tuo corpo che nella tua più profonda filosofia.
L'inferno inutile ai savi è necessario all'insensata plebe.
Il silenzio può talvolta fare le veci della saggezza per il povero di spirito e della sapienza per l'ignorante.
Non aveva saggezza, e l'unico modo di ottenerla era a spese della giovinezza: ma una volta saggio, non sarebbe stato più giovane.
Non si dev'essere troppo ossessionati da questioni limitate e particolari. Bisogna sempre allargare lo sguardo per riconoscere un bene più grande che porterà benefici a tutti noi. Però occorre farlo senza evadere, senza sradicamenti.