Ci arrabbiamo con le persone che sappiamo di poter battere.
L'unico fallimento è non averci provato.
L'anno scorso ho passato 322 giorni in viaggio, ho volato per 350 mila miglia la luna ne dista 250 mila; le cose che tutti odiano del viaggiare per me sono confortanti reminescenze che sono a casa.
Ciò che più mi fa arrabbiare è che mi arrabbio.
La rabbia è il combustibile della mia creatività: quando la stupidità raggiunge un volume troppo alto, mi monta dentro.
Sappiate questo, miei diletti fratelli. Ogni uomo dev'essere pronto a udire, lento a parlare, lento all'ira; poiché l'ira dell'uomo non opera la giustizia di Dio.
Sono molto molto, molto arrabbiata. Arrabbiata d'una rabbia fredda, lucida, razionale. Una rabbia che elimina ogni distacco, ogni indulgenza.
La vera, unica sfortuna: quella di venire alla luce. Risale all'aggressività, al principio di espansione e di rabbia annidato nelle origini, allo slancio verso il peggio che le squassò.
Arrabbiato? Questa è la parola? Sai, io mi arrabbiavo quando avevo una ruota sgonfia, quando perdevo un aereo... Mi arrabbiavo da matti quando gli Yankees vincevano. Se quello mi faceva arrabbiare, questo come mi fa sentire? Se conoscete la parola ditemela, perché io non la so.
Si sbaglia sempre. Si sbaglia per rabbia, per amore, per gelosia. Si sbaglia per imparare. Imparare a non ripetere mai certi sbagli. Si sbaglia per poter chiedere scusa, per poter ammettere di aver sbagliato. Si sbaglia per crescere e per maturare. Si sbaglia perché non si è perfetti.
L'unica rabbia che posso provare è verso di me, quando non riesco a suonare quello che voglio.
Non ho mai conosciuto uno che non valesse un fico secco e che non fosse irascibile.