Mai valutarci al di sopra della nostra mediocrità.
Sia in filosofia sia in letteratura lo stile è sostanza.
Quando le fantasie della religione e la loro perversione affine toccano le pulsioni dell'inconscio, il mostruoso non è distante.
Pensare è sommamente nostro; sepolto nella privatezza più intima del nostro essere, È anche il più comune, usurato, ripetitivo degli atti. Questa contraddizione non può essere risolta.
È nella letteratura, nella poesia, nel dramma, nel romanzo che i modelli filosofici e il vaglio delle possibilità metafisiche e morali ricevono la densità, il peso realizzato ed esistenziale della vita vissuta.
È impazienza. Impazienza. Ecco cos'è il socialismo. Una furia dell'adesso.
La tendenza generale del mondo è quella di fare della mediocrità la potenza dominante.
L'uomo mediocre è indispensabile e inutile. La sua forza sta nel rendere indispensabile la sua inutilità.
Ci si sbaglierà raramente, attribuendo le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all'abitudine e quelle meschine alla paura.
L'attesa attenua le passioni mediocri e aumenta le grandi.
Ad ogni poeta mediocre vengono talvolta fatti alcuni buoni versi.
La mediocrità che si equilibra con altra mediocrità e l'incompetenza che applaude suo fratello.
Un segno grave di mediocrità è il lodare sempre con moderazione.
La mediocrità non ha consolazione più grande del pensiero che il genio non è immortale.
I grandi spiriti hanno sempre trovato la violenta opposizione delle menti mediocri. La mente mediocre è incapace di comprendere l'uomo che rifiuta d'inchinarsi ciecamente ai pregiudizi convenzionali e sceglie, invece, di esprimere le proprie opinioni con coraggio e onestà.
Fanculo i mediocri!