Il riso è il salto del possibile nell'impossibile.
Gli esseri sono incompleti l'uno rispetto all'altro, l'animale rispetto all'uomo, quest'ultimo rispetto a Dio, che non è incompleto che per il fatto di essere immaginario.
La confessione è la tentazione del colpevole.
Non posso considerare libero un essere che dentro di sé non nutra il desiderio di sciogliere i legami del linguaggio.
L'atto sessuale è nel tempo ciò che la tigre è nello spazio.
Dell'erotismo si può dire, innanzitutto, che esso è l'approvazione della vita fin dentro la morte.
Abbiamo anche molto riso, perché ridere insieme è un altro dei fondamenti essenziali del vivere.
Chi sa ridere è padrone del mondo.
Nessuno che una volta abbia riso veramente di cuore può essere irrimediabilmente cattivo.
A che scopo dobbiamo vivere, se non per essere presi in giro dai nostri vicini e ridere di loro a nostra volta?
Ridere di sé è facile, ridere del mondo un po' meno. Ridere, ridere solamente, impossibile.
Una risata slarga e riscalda il cuore, ha la fraternità della preghiera; chi sa ridere di ciò che rispetta e amare ciò di cui ride, incluso in primo luogo se stesso, è un giusto.
Sono nato piangendo mentre tutti ridevano e morirò ridendo quando tutti piangeranno.
È cosa giusta, ponderata e nobile che, se malattia e dolore sono contagiosi, non vi sia nulla al mondo di così irresistibilmente contagioso come il riso e il buon umore.
Mentre si ride, si pensa che ci sarà sempre tempo per la serietà.
Adoro le persone che mi fanno ridere. Penso che ridere sia la cosa che mi piace di più. È la cura per moltissimi mali.