Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità.
Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù.
È piena di grano, dal grano si fa il pane e il pane sono io, quando entrano a prendere il grano son costretti a pensar a me anche coloro che qui non entravano mai e mi parlano pur restando muti, perché questa è la chiesa del silenzio.
Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.
In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto.
L'uomo ha fama d'infante davanti al dio come il fanciullo davanti all'uomo.
Il nostro mondo diverrà un giorno tanto raffinato che sarà ridicolo credere in Dio come oggi è ridicolo credere agli spettri.
Dio - di qualsiasi Dio si tratti - dovrà pur sempre aprire le sue braccia su di noi. Noi viviamo sempre su una linea, siamo sospesi sul ponte.
Il Dio dell'Antico Testamento è forse il personaggio più sgradevole di tutta la letteratura.
Dio esiste, ma non ha nessuna fretta di farlo sapere.
Se pensiamo che una volta si sapeva quali angeli trainassero i pianeti o quali divinità provocassero diluvi, si può dire che oggi Dio è stato relegato agli inizi dell'universo.
Che Dio sia morto o no, è impossibile tacerne: c'è stato per tanto tempo.
Se Dio vuole i peccati, allora è lui che li commette; se non li vuole, essi vengono tuttavia commessi. Quindi o egli è imprevidente o impotente, oppure è crudele, perché o non sa o trascura di compiere quello che vuole.
Non è forse la massima sventura, quando si lotta contro Dio, quella di non essere vinto?
Dio non gioca a dadi.