Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro.
Il regno dei cieli è simile anche a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva e poi, sedutisi, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
Giuda... con un bacio tradisci il Figlio dell'Uomo?
Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno.
Quando un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso.
Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi.
Chi è fondamentalmente un maestro prende sul serio ogni cosa soltanto in relazione ai suoi scolari - perfino se stesso.
Tra la nutrice che allatta e il precettore che insegna vi è analogia. Talvolta, quest'ultimo è padre più del genitore stesso, come la nutrice è madre più della madre vera.
Il professore è un uomo che deve parlare per un'ora.
Se insegni, insegna anche a dubitare di ciò che insegni.
E pronuncia sempre con riverenza questo nome - maestro - che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo.
Maestri di vita. Dispiace nei cosiddetti maestri non che cambino le idee, ma che le idee non li cambino.
L'insegnamento effettivamente è come un cibo, il cui possessore è colui che lo distribuisce.
Pronuncia sempre con riverenza questo nome maestro, che dopo quello di padre, è il più nobile, il più dolce nome che possa dare un uomo a un altro uomo.
I professori vanno mangiati in salsa piccante per essere digeriti, e chi li digerisce diventa un po' professore anche lui.
L'arte suprema di un maestro è la gioia che si risveglia nell'espressione creativa e nella conoscenza.