L'uomo è infelice perchè incontentabile.
Senza le illusioni non ci sarà quasi mai grandezza di pensieri, nè forza, impeto e ardore d'animo, nè grandi azioni che per lo piu' son pazzie.
Nessuna professione è sì sterile come quella delle lettere.
Che se più mollie più tenui le membra, essa la mentemen capace e men forte anco riceve.
La pazienza è la più eroica delle virtù giusto perché non ha nessuna apparenza d'eroico.
La vecchiezza è male sommo: perché priva l'uomo di tutti i piaceri, lasciandone gli appetiti, e porta seco tutti i dolori.
Per non diventare molto infelici il mezzo più sicuro sta nel non pretendere di essere molto felici.
Ben difficilmente si vede un uomo infelice per non essere riuscito a scorgere ciò che avviene nell'anima altrui; ma colui che non avverte i moti della propria anima, è inevitabile che sia infelice.
La via più sicura per evitare una grande infelicità è di ridurre possibilmente le proprie pretese in rapporto ai propri mezzi di qualunque specie.
Dicono che la felicità si trova nelle piccole cose. Sapeste l'infelicità.
L'uomo coltiva la propria infelicità per avere il gusto di combatterla a piccole dosi.
La speranza degli infelici rinasce sempre.
L'infelicità è per il nostro animo il calore che lo mantiene tenero.
Niuno stato è così misero, il quale non possa peggiorare; e nessun mortale, per infelicissimo che sia, può consolarsi né vantarsi, dicendo essere in tanta infelicità, che ella non comporti accrescimento.
Gli infelici valutano costantemente gli altri, criticano continuamente il loro comportamento e spesso su di loro sfogano il proprio personale malessere o fallimento.