Abbandonare gli animali non è di moda.
Lo stile è una questione di eleganza, non solo di estetica. Lo stile è avere coraggio delle proprie scelte, e anche il coraggio di dire di no. È trovare la novità e l'invenzione senza ricorrere alla stravaganza.
Chi fa la moda è un artista legato strettamente a doppio filo all'industria.
I cretini non sono mai eleganti.
L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare.
Lo stile consiste nel corretto bilanciamento tra sapere chi sei, che cosa va bene per te e come vuoi sviluppare il tuo carattere. I vestiti diventano l'espressione di questo equilibrio.
L'uomo non sa più degli altri animali; ne sa di meno. Essi sanno quello che devono sapere. Noi no.
Temo che gli animali vedano nell'uomo un essere loro uguale che ha perduto in maniera estremamente pericolosa il sano intelletto animale: vedano cioè in lui l'animale delirante, l'animale che ride, l'animale che piange, l'animale infelice.
Ogni volta che si guarda con attenzione un animale, si ha l'impressione di vederci dentro un uomo che si fa beffe di noi.
Si uccidano pure gli animali, ci si cibi delle loro carni, se si vuole, ma gli si evitino, finché sono in vita, inutili sofferenze.
Tutte le torture, i patimenti, i terrori inflitti agli animali appartengono legittimamente al dolore infinito della storia e ne modificano il senso, se ne abbia uno.
Il pastore cerca sempre di convincere il gregge che l'interesse delle pecore ed il proprio siano gli stessi.
Dove animali più nobili si estinguono, vince il coniglio, che non ha pretese, vive contento e continua a riprodursi all'infinito.
È vero che ogni animale costituisce un pezzetto di natura, ma non ogni animale è adatto a rappresentare la natura in casa vostra.
Vorrei essere un cane, una scimmia, o un orso, o tutto tranne quell'animale vanitoso, che è così orgoglioso d'essere razionale.
Non già pietà, ma giustizia si deve all'animale, e nel maggior numero dei casi, se ne resta debitori.