La letteratura non è espressione, ma provocazione.
Letteratura è un gesto non solo arbitrario, ma anche vizioso: è sempre un gesto di disubbidienza, peggio, un lazzo, una beffa; e insieme un gesto sacro, dunque antistorico, provocatorio.
In generale, gli scrittori sono convinti segretamente di essere letti da Dio.
Non c'è al mondo oggetto librario più fascinoso, seducente, innamorativo di una Enciclopedia.
Il problema della vita è quello di migliorare ininterrottamente, giorno dopo giorno, ora dopo ora.
In definitiva, ha qualcosa da insegnare solo chi non vuole insegnare.
La cinematografia è il linguaggio di apparenze, e le apparenze non parlano. Il linguaggio delle apparenze è la musica. Bisogna levare il cinematografo dalla letteratura e metterlo nella musica, perché deve essere il linguaggio visivo della musica.
In letteratura l'egoismo schietto è piacevolissimo.
Il romanzo poliziesco ha prodotto peggiore letteratura che ogni altro genere di narrativa, salvo il romanzo d'amore, e probabilmente migliore letteratura che qualsiasi altra forma letteraria largamente accettata e apprezzata.
Sono fermamente deciso a decimare senza pietà la storia della letteratura in poco tempo. Certo, non voglio che gli storici della letteratura perdano il loro pezzo di pane; devono solo smetterla di guadagnarlo col sangue degli artisti.
Le opere letterarie ci invitano alla libertà dell'interpretazione, perché ci propongono un discorso dai molti piani di lettura e ci pongono di fronte alle ambiguità e del linguaggio e della vita.
Noi non abbiamo una letteratura moderna. Abbiamo Goethe e appendici.
La letteratura di tutto il mondo non si interessa molto del matrimonio: che cosa si potrebbe desiderare d'altro se non un amore senza regole, non rovinato da affitti, vecchiaia, bambini, conti del gas?
Producete, producete cultura: è il vostro mestiere, e soprattutto è il contrario della letteratura.
Quella letteraria è l'unica professione in cui nessuno ti considera ridicolo se non guadagni del denaro.
L'eccessiva ambizione dei propositi può essere rimproverabile in molti campi d'attività, non in letteratura. La letteratura vive solo se si pone degli obiettivi smisurati, anche al di là d'ogni possibilità di realizzazione.