Il matrimonio è un'istituzione per la paralisi dell'istinto sessuale.
Se si scrivesse sempre soltanto quello che quindici anni dopo sarebbe opportuno aver scritto, è probabile che non si scriverebbe niente del tutto.
La storia non progredisce in base a principi democratici: avanza per mezzo della violenza.
C'è soltanto l'uomo superiore, cioè l'uomo che tragicamente combatte, solo di lui si occupa la storia, solo lui ha un senso pieno in termini antropologici.
L'essenza dell'arte è riservatezza infinita.
All'uomo piace che sua moglie sia abbastanza intelligente per apprezzare la sua intelligenza, ed abbastanza stupida per ammirarla.
Il Matrimonio è come una fortezza assediata: quelli che ne stan fuori vorrebbero entrare e quelli che stan dentro vorrebbero uscirne.
Il matrimonio funziona meglio se entrambi i partner restano un po' non sposati.
Quando una donna si risposa è perché detestava il primo marito. Quando un uomo si risposa è perché adorava la prima moglie. Le donne tentano la sorte, gli uonuni la rischiano.
È meglio essere infelicemente innamorati che essere infelicemente sposati. Alcuni fortunati riescono in tutte e due le faccende.
I matrimoni riusciti si fondano più sulle bugie ben dette che sulle reciproche fedeltà.
Chi si sposa per la ricchezza vende la sua libertà.
Un matrimonio dignitoso sarebbe solo quello in cui l'uno e l'altro avessero una vita indipendente, senza la fusione prodotta dalla comunità d'interessi che è imposta dalla necessità economica, e si assumessero in perfetta libertà la responsabilità l'uno dell'altro.
L'uomo ama la donna; la donna, il matrimonio.