Amare è mettere la nostra felicità nella felicità di un altro.
E' nel grande ordine che vi è un piccolo disordine.
L'arte di scoprire le cause dei fenomeni, o le vere ipotesi, è come l'arte della decrittazione, in cui un'ingegnosa congettura accorcia grandemente la strada.
Il numero immaginario è un bello e meraviglioso espediente dello spirito divino, quasi un anfibio tra l'essere e il non-essere.
Anche se tutta la nostra vita non fosse altro che un sogno e il mondo fisico un mero fantasma, io dovrei chiamare questo sogno o fantasma vero a sufficienza, se usando bene la ragione non siamo mai tratti da esso in inganno.
Buona parte della felicità nostra sta nella distrazione da noi medesimi.
Non con i beni corporei né con il denaro, ma con rettitudine e con saggezza, gli uomini diventano felici.
La felicità non consiste negli armenti e neppure nell'oro; l'anima è la dimora della nostra sorte.
La felicità o infelicità non si misura dall'esterno, ma dall'interno.
Se vuoi costruire la casa della felicità, ricorda che la stanza più grande deve essere la sala d'attesa.
Due infelicità, sommate, possono fare una felicità.
La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha.
La vita insegna che non si è felici se non a prezzo di qualche ignoranza.
Se la felicità fosse nei piaceri del corpo, diremmo felici i buoi, quando trovano veccie da mangiare.
La vera felicità non dipende dal numero degli amici, ma da quali ci si è scelti e da quanto essi valgono.