I turisti sono ombre.
Un'assuefazione perfetta alla vita urbana odierna è segno di gravissimo squilibrio. È sano soltanto chi ne soffre.
Se un bambino maltratta un animale, anche grosso, bisogna picchiarlo, perché il più forte e il più cattivo è lui.
La biancheria nera, erotismo per i poveri.
Siamo nel raggio misterioso di un grande Cancro, dentro il quale cerchiamo affannosamente, a prezzo di grandi sofferenze di infiniti altri viventi, di scrutare e fermare i casi di cancro particolari.
È meglio morire svuotandosi che riempendosi, e meglio di fame che d'indigestione.
Il turismo seleziona il mondo.
L'inferno turistico è tra i peggiori perché ti senti sepolto, impiramidato nella stupidità, e hai paura di essere dimenticato là sotto, che nessuno venga a tirartene fuori.
Nel turismo non esistono né la vita né la morte, né la felicità, né il dolore: c'è soltanto il turismo, che non è la presenza di qualcosa, ma la privazione, a pagamento, di tutto.
Il turismo è un'industria che consiste nel trasportare delle persone che starebbero meglio a casa loro, in posti che sarebbero migliori senza di loro.
Oggi la stazione ferroviaria è diventata una specie di bevanda alcolica, e il turismo uno stupefacente.