Viaggiare dovrebbe essere sempre un atto di umiltà.
La Calabria sembra essere stata creata da un Dio capriccioso che, dopo aver creato diversi mondi, si è divertito a mescolarli insieme.
Il qualunquismo perde sempre, anche se spesso genera un qualunquismo nuovo; perde perché, credendosi supremamente naturale, invece è contro natura.
Una virtù è sempre un vizio trasformato.
Il rischio dell'Italia è di entrare nel numero dei paesi di cultura bassa, giacché è possibile essere intelligenti e di cultura bassa.
Lo scrittore deve darsi intero, soltanto a traiettoria conclusa si potrà giudicare in che punto di essa si è messo meglio a fuoco.
Il paradiso per me? Mia moglie ed io sulla Route 66 con una tazza di caffè, una chitarra da quattro soldi, un registratore preso dal rigattiere, una stanza del Motel 6, e una macchina in buone condizioni parcheggiata davanti alla porta.
Viaggiare è affascinante soltanto in retrospettiva.
Il momento più pericoloso di un viaggio in aereo è quando si prende il taxi.
Di confini non ne ho mai visto uno. Ma ho sentito che esistono nella mente di alcune persone.
Niente come tornare in un luogo rimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati.
A ogni passo che si fa in un paese straniero, ci si apre sotto gli occhi come una crepa, per la quale vediamo giù gli abissi della nostra ignoranza, e ci giunge d'in fondo una risata di compassione.
Ho imparato che chi viaggia ha bisogno solo di ombra, muschio e un po' di luce che guidi i suoi passi.
È un viaggio per viandanti pazienti, un libro.
Nei miei viaggi non ho trovato risposte, solo meraviglie.
Il finto amico ti inviterà a fare un viaggio assieme a lui, dividendo le spese della benzina. Il vero amico, ti aiuterà invece a spingere la macchina, anche in salita, quando la benzina sarà finita.