La parola è una specie di laminatoio che affina i sentimenti.
Il denigrare quelli che amiamo ci allontana sempre un poco da loro. Non bisogna toccare gli idoli: la polvere d'oro che li ricopre potrebbe restarci attaccata alle dita.
Tre cose occorrono per essere felici: essere imbecilli, essere egoisti e avere una buona salute. Ma se vi manca la prima tutto è finito.
Il paesaggio è delizioso, vario pur nella sua monotonia, aereo, incantevole, di una bellezza che ammalia senza avvincere, che affascina senza sedurre e che, in una parola, dimostra di possedere più buon senso che grandezza e più intelligenza che poesia: è la Francia.
Sostengo che le idee sono eventi. È più difficile renderle interessanti, lo so, ma se non ci si riesce, la colpa è dello stile.
L'estate è una stagione che si presta alla commedia. Perché? Non lo so. Ma lo è.
Non ci sono più parole potenti. Capita di dire "Dio" solo per pronunciare una parola che una volta era potente.
Gli uomini che possono permettersi di essere smisurati nei fatti sono generalmente prudenti e misurati nelle parole. Le donne, alle quali non è concesso di essere smisurate nei fatti, sono generalmente esagerate e massimaliste nelle parole.
Nelle parole c'è qualcosa d'impudico.
Per una oscura legge psicologica, parole e azioni che, prese da sole, sono serie, diventano comiche appena si copiano.
La parola comunica il pensiero, il tono le emozioni.
Le parole possono avere un potere enorme, quando sono le parole giuste al momento giusto.
Probabilmente ci sono parole che sono rivolte esattamente alla nostra condizione e che, se potessimo veramente udirle e capirle, sarebbero, per la nostra vita, più salutari del mattino o della primavera; e forse ci farebbero vedere le cose sotto una diversa luce.
Parole. Così innocenti e lievi quando stanno in un dizionario, quanto potenti nel bene e nel male si trasformano nelle mani di chi sa combinarle.
Tra due parole, bisogna scegliere la minore.
La parola è l'ombra dell'azione.