La menzogna è un omaggio alla verità come l'ipocrisia è un omaggio alla virtù.
L'amore non è una scintilla effimera, nata dall'incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini.
L'uomo non è libero nella misura in cui non dipende da nulla o da nessuno: è libero nell'esatta misura in cui dipende da ciò che ama, ed è prigioniero nell'esatta misura in cui dipende da ciò che non può amare.
Lo spirito filosofico consiste nel preferire alle menzogne che fanno vivere le verità che fanno morire.
Le cose supreme non fioriscono che al di là della tomba. Ma esse cominciano quaggiù e la loro fragile semenza è nei nostri cuori, e niente fiorisce nel cielo, che non sia prima germogliato sulla terra.
La vita non è novità, ma rinnovamento. Innovare, se non è continuare, significa uccidere: il male e la morte sono i soli inizi assoluti permessi all'uomo.
Un uomo sano di mente è soltanto uno che sa mentire meglio di un pazzo.
Non avere alcun motivo per mentire non significa necessariamente essere sincero.
Tutti quelli che scrivono per mentire dovrebbero essere processati.
Esiste un candore nella menzogna che è il segno della buona fede in una qualche causa.
Il peccato possiede molti utensili, ma la menzogna è il manico che si adatta a tutti.
Spesso, mentire è carità.
Ovunque si vada, regna la menzogna. La forma che essa assume nel XX secolo è soprattutto quella brutale, appariscente e chiassosa dell'impostura, quella del XIX secolo, più ovattata, era l'ipocrisia.
Certe volte la gente mente soltanto tacendo.
Sono veri quei pensieri il cui contrario è anche vero, a suo tempo e luogo; i dogmi indiscutibili sono il più pericoloso genere di menzogna.