La fede vede solo ciò che è. Mentre lei vede ciò che sarà.
La meditazione cristiana può essere nel suo nucleo solo contemplazione amorosa, riflessiva e obbediente di questo uomo che è l'autoaffermazione di Dio.
Ciò che del santo è perfetto è innanzitutto la sua missione. In un secondo momento anche lui può essere chiamato perfetto, se realizza tale missione nella misura consentita da tutte le sue forze sorrette dalla grazia.
Cristo non diventa vecchio con i vecchi, ma accompagna la loro vecchiaia con la sua continua fanciullezza e maturità.
Lo Spirito Santo è sempre ed incontrovertibilmente uno Spirito ecclesiologico: Spirito dell'unità nella massima ricchezza.
Il sacerdozio universale dei fedeli, con Maria in quanto fondamento ed archetipo, fonda lo sfondo e la condizione del sacerdozio ministeriale.
L'uomo si trova al bivio fra due opposti che non sono il male e il bene ma il male e la fede.
La ragione è la mano sinistra della nostra anima, la fede sua destra.
È un'estensione dello spirito, un potere inverso oltre che infinito. Negare la fede è confutare se stessi e lo spirito che genera tutte le nostre forze creative.
La fede non è un fiore delicato, destinato ad appassire al minimo accenno di brutto tempo. La fede è come le montagne dell'Himalaya, che non possono modificarsi in alcun modo. Non c'è tempesta che possa smuovere le montagne dell'Himalaya dalle proprie fondamenta.
Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani sono in grado di volare, risiede nella loro fede incrollabile, perché avere fede vuol dire avere le ali.
L'ottimismo è la fede che porta ad una conquista. Non si può fare nulla senza speranza.
Guai se la fede è vecchia di un'ora.
La fede: una credenza assurda nell'eventualità dell'improbabile.
La fede che riesce a fiorire solo nel bel tempo è di scarso valore. Perché la fede abbia un qualche valore, deve saper sopravvivere alle prove più dure.
Generalmente, gli uomini prestano fede volentieri a ciò che desiderano.