Immortalità. La condizione di un uomo morto che non crede d'essere morto.
Ci vuol tempo per strappare alla fede ed educare nello scetticismo; tempo, e non poco sforzo e lavoro. Soltanto lo scettico della terza generazione è veramente sicuro: suo nonno deve aver accettato il denaro del Demonio quand'era ancora celibe.
La fretta è del diavolo. La lentezza è di Dio.
La coscienza è una suocera le cui visite non finiscono mai.
In democrazia, un partito dedica sempre il grosso delle proprie energie a cercare di dimostrare che l'altro partito è inadatto a governare; e in genere tutti e due ci riescono, e hanno ragione.
L'adulterio è l'applicazione della democrazia all'amore.
Alcune persone credono in un Dio, in un'immortalità perché non s'attentano d'opporsi a un'idea così terribile.
Non voglio raggiungere l'immortalità con il mio lavoro. Voglio arrivarci non morendo.
Il motivo fondamentale della fede nell'immortalità è il nostro impulso di conservazione. Le obiezioni a questo proposito sono alquanto inutili. L'uomo non vuole soccombere per sempre.
Aumentano gli anni e diminuiscono le probabilità di diventare immortali.
Desiderare l'immortalità è desiderare la perpetuazione in eterno di un grande errore.
Ciò che abbiamo fatto solo per noi stessi muore con noi. Ciò che abbiamo fatto per gli altri e per il mondo resta ed è immortale.
L'immortalità è il ricordo che si lascia nella memoria degli uomini. Quest'idea spinge a grandi imprese. Meglio sarebbe non aver vissuto che non lasciare tracce della propria esistenza.
Se fossi sicuro di dover condividere l'immortalità con certa gente, preferirei un oblio in camere separate.
Questi che esaltano tanto l'incorruttibilità, l'inalterabilità, etc., credo che si riduchino a dir queste cose per il desiderio grande di campare assai e per il terrore che hanno della morte; e non considerano che quando gli uomini fussero immortali, a loro non toccava a venire al mondo.