L'età dell'uomo, vista dal di dentro, è eterna giovinezza.
Tutto ciò che è creduto, esiste, e soltanto questo.
Lo spirito sano cerca il reale, e l'insano si attacca all'irreale.
Come sentiamo, così vogliamo essere sentiti.
Buon gusto è la facoltà di reagire continuamente all'esagerazione.
La gioia richiede più abbandono, più coraggio che non il dolore. Abbandonarsi alla gioia significa appunto sfidare il buio, l'ignoto.
A vent'anni sei felice quando ti si alza, a settanta sei felice quando ti alzi tu.
Si diventa giovani a sessant'anni. Sfortunatamente, è troppo tardi.
Dopo una certa età ognuno è responsabile della sua faccia.
Che me ne faccio di vent'anni in più se poi è già da cinquanta che non riesco a trovare nessuno che non mi faccia cadere le braccia dalla disperazione e dalla noia entro venti minuti?
Che età felice quando un uomo può essere inattivo impunemente.
Il segreto è superare gli ottanta. Dopo è una passeggiata.
A trent'anni l'uomo si sospetta uno sciocco. Lo sa a quarant'anni, e riforma il suo programma; a cinquanta rimprovera i suoi tristi indugi, e si sforza di risolvere i suoi propositi di prudenza con tutta la magnanimità del pensiero. Risolve, e risolve ancora, e poi muore lo stesso.
Una certa età è sempre un'età incerta.
Nessun uomo saggio ha mai desiderato essere più giovane.
Procura che la tua amata sia più giovane di te, o il tuo affetto per lei non durerà.