La noia è una sorta di anelito verso un piacere ideale.
Ognuno può ricercare la sua felicità per la via che a lui sembra buona, purché non rechi pregiudizio alla libertà degli altri di tendere allo stesso scopo, in guisa che la sua libertà possa coesistere con la libertà di ogni altro secondo una possibile legge universale.
L'uomo deve mostrare bontà di cuore già verso gli animali, perché chi usa essere crudele verso di essi è altrettanto insensibile verso gli uomini.
Se per decidere se debba esserci o no la guerra, viene richiesto il consenso dei cittadini, allora la cosa più naturale è che, dovendo subire loro stessi tutte le calamità della guerra, rifletteranno molto prima di iniziare un gioco così brutto.
Agisci in modo da considerare l'umanità, sia nella tua persona, sia nella persona di ogni altro, sempre anche come scopo, e mai come semplice mezzo.
L'uomo non può essere partecipe della felicità o dell'infelicità altrui fin tanto che non si sente egli stesso soddisfatto.
Che dopo l'angustia si trovi subito la noia, la quale assale perfino gli animali più intelligenti, è una conseguenza del fatto che la vita non ha un vero contenuto autentico, ma viene tenuta in movimento soltanto dal bisogno e dall'illusione.
La noia non è altro che il desiderio puro della felicità non soddisfatto dal piacere, e non offeso apertamente dal dispiacere.
Se sei immune alla noia, non c'è letteralmente nulla che tu non possa fare.
Nella vita, bisogna scegliere: la noia o le noie.
Il modo migliore per diventare noiosi è dire tutto.
Soltanto gli esseri intelligenti provano noia.
Una certa capacità di sopportare la noia è quindi indispensabile per avere una vita felice, ed è una delle cose che si dovrebbero insegnare ai giovani.
Il compito quotidiano: arrivare fino a notte senza annoiarsi.
Non il progresso, né l'evoluzione biologica, né il fatto economico, né alcun altro dei motivi che di solito si adducono da parte degli storici delle varie scuole, era la molla della storia, bensì la noia.