Non c'è bisogno di viaggiare nel tempo per essere degli storici.
Non ho paura dei computer, ma della loro eventuale mancanza.
La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci.
Io, della Luna conosco praticamente tutto; se dovessi andarci sarebbe inutile. E poi, dovrei salire sull'astronave. Ma lo sa che io non prendo neppure l'aereo.
Nella vita, a differenza degli scacchi, il gioco continua dopo lo scacco matto.
La disumanità del computer sta nel fatto che, una volta programmato e messo in funzione, si comporta in maniera perfettamente onesta.
Viaggiare è affascinante soltanto in retrospettiva.
Io non sono più la stessa dopo aver visto la lucentezza luna dall'altra parte del mondo.
Non dirmi quanti anni hai, o quanto sei educato e colto, dimmi dove hai viaggiato e che cosa sai.
Il solo vero viaggio, il solo bagno di Giovinezza, non sarebbe quello di andare verso nuovi paesaggi, ma di avere occhi diversi.
Viaggiare, è chiedere di colpo alla distanza ciò che il tempo non potrebbe darci che a poco a poco.
Morte: il piacere di fare un viaggio senza valigie.
Il fine del viaggiare è il viaggiare stesso e non l'arrivare.
Come sempre suole accadere in un lungo viaggio, alle prime due o tre stazioni l'immaginazione resta ferma nel luogo di dove sei partito, e poi d'un tratto, col primo mattino incontrato per via, si volge verso la meta del viaggio e ormai costruisce là i castelli dell'avvenire.
Le radici sono importanti, nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove.
Quelli che sono sempre di ritorno da tutto sono quelli che non sono mai andati da nessuna parte.