La menzogna non è nel discorso, è nelle cose.
Lo humor è il comico che ha perso la pesantezza corporea e mette in dubbio l'io e il mondo e tutta la rete di relazioni che li costituiscono.
L'eros è un programma che si svolge nei grovigli elettronici della mente.
Non c'è certezza fuori dalla falsificazione.
Le città non sono solo scambi di merci: sono scambi di gesti, parole, emozioni, memorie, tempo, saperi.
Tutti abbiamo una ferita segreta per riscattare la quale combattiamo.
Tutti quelli che scrivono per mentire dovrebbero essere processati.
Non è bello dire menzogne, ma quando la verità potrebbe portare terribile rovina, allora anche dire ciò che non è bello è perdonabile.
Ovunque si vada, regna la menzogna. La forma che essa assume nel XX secolo è soprattutto quella brutale, appariscente e chiassosa dell'impostura, quella del XIX secolo, più ovattata, era l'ipocrisia.
La menzogna è pesante, chi ne abusa può trovarsela al piede come una palla di piombo.
Mentire con garbo è un'arte, dire la verità è agire secondo natura.
Nero su bianco: ora la menzogna si presenta così.
Noi mentiamo il meno possibile solo quando mentiamo il meno possibile, non quando ne abbiamo pochissime occasioni.
Le menzogne sono o mute o parlanti, e le mute sono più pericolose delle parlanti.
Ciò che la gente chiama insincerità è semplicemente un metodo col quale noi possiamo moltiplicare le nostre personalità.
La coscienza dell'uomo non ha riposo se non nella verità. Chi mente, se anche non viene scoperto, ha la punizione in sé medesimo, egli sente che tradisce un dovere e che si degrada.